Articolo Salute Vegetariano e Vegano
Alimentazione vegana: una scelta etica per il diritto alla vita. Di tutti freccelunedì 9 settembre 2013      


Non è una dieta dimagrante, né una moda del momento. Chi si nutre dei soli prodotti della terra (segue cioè un’alimentazione vegana, eliminando pesce, carne e derivati animali come latte e uova) lo fa solitamente per una scelta etica, quando non salutistica o ecologista. Certo è che l’una non esclude le altre. Sono circa 56 miliardi gli animali uccisi ogni anno per finire sulle nostre tavole. Tra loro ci sono mamme arrabbiate e arrese, padri preoccupati, cuccioli isolati e impauriti. Altrettanti probabilmente sono quelli sfruttati per produrre latte e uova, quelli che non devono morire subito e ai quali spetta una vita di prigionia e stenti nel buio soffocante dei capannoni.

Tutti sono vittime della propria stessa innocenza al cospetto dell’uomo. Un olocausto senza fine se si considera che l’industriale non ha interesse nell’estinzione di una specie ma solo nella sua continua riproduzione. Un sistema produttivo che da vita al più grande disastro ecologico, perpetuo e nascosto, che l’uomo sia mai stato in grado di generare. Sono ormai indiscussi i benefici che si trarrebbero se animali e derivati sparissero dalle nostre tavole. Basti pensare che i soli allevamenti, intensivi o estensivi che siano, producono più inquinamento dell’intero settore dei trasporti e che l’alimentazione onnivora a cui siamo oggi abituati è la prima causa di tumori e malattie dell’apparato digerente.

Siamo quello che mangiamo, e che respiriamo. Lo aveva capito già Pitagora nel V secolo a.C., seguito nei secoli da molti altri illustri personaggi storici. D’altronde quale folle scambierebbe 1 kg di carne e 36 kg di CO2 con 15 kg di cereali, 15mila litri d’acqua e 35 metri quadrati di terreno boschivo? Questo è il costo effettivo, in termini di risorse, di un chilo di carne. Esclusi ovviamente gli ulteriori sprechi di acqua ed energia derivati dalla lavorazione e dal trasporto della stessa. Un disegno che non solo condanna a morte miliardi di animali ogni anno, ma anche i milioni di umani che, in particolare nel sud del mondo, non hanno accesso ai beni primari come appunto acqua e cibo.

Nuovi sapori e valide alternative
Se vi spaventa l’idea di cambiare le vostre abitudini in cucina potrete certamente iniziare utilizzando dei cibi vegetali che possano sostituire carne e derivati senza allontanarvi troppo dai sapori a cui siete stati abituati fino ad oggi. Il seitan ad esempio è un valido sostituto della classica bistecca. Ne esistono di diverse varianti e può sostituire la carne in tutto e per tutto. Dal punto di vista prettamente nutrizionale è l’alimento proteico per eccellenza. E’ infatti composto quasi totalmente da glutine (del grano o del farro) ed è possibile autoprodurlo, anche se la sua lavorazione, un po’ lunga e noiosa, richiede tempo e pazienza.

Potete comunque iniziare a consumarlo acquistandolo già pronto (lo trovate in vendita nei negozi biologici e ultimamente anche nei banchi frigo di grandi catene della GDO). Alla cacciatora, alla griglia, sottoforma di bistecche, polpette, hamburger o ragù, al forno o impanato, il seitan si presta magnificamente ad ogni ricetta della nonna. Provatelo e non ve ne pentirete Un’altra prelibatezza che spicca nell’alimentazione vegana è il tofu, spesso utilizzato come sostituto del formaggio. Derivato della soia, è un altro alimento molto proteico che non manca quasi mai nel frigorifero di un vegano.

Si può utilizzare al naturale come base per creme, polpette, pesti oppure a fettine in diverse varianti per imbottire panini o in aggiunta ai vostri contorni, cotto con le verdure saltate o crudo nelle insalatone. Il sapore è neutro dunque non temete, mettetegli accanto la vostra verdura preferita e il gioco è fatto! Per insaporire primi e zuppe è invece possibile utilizzare il lievito alimentare in scaglie, ricco di vitamine del gruppo B, oppure dei composti tritati di lievito, germe di grano, semi di sesamo e frutta secca come mandorle o anacardi. Non fatevi problemi per la vostra colazione. In vendita, al posto del solito latte vaccino troverete tantissimi sostituti.

Latte di soia, di farro, di avena, di riso, di quinoa, di mandorle, di nocciole, di miglio (con varianti che vanno dal cioccolato alla vaniglia) andranno d’accordissimo col vostro caffè. In ultimo le uova. Dimenticatevi della classica frittata in padella. Sostituite le uova con un composto abbastanza liquido di acqua, sale e farina di ceci, aggiungete il vostro ortaggio preferito (patate, zucchine, cipolle…) e procedete come fossero uova sbattute. Resterete sbalorditi dal risultato, chiedendovi quale malvagia forza vi abbia, fino ad oggi, tenuta nascosta tanta bontà.

Onnipresenti nei prodotti dolciari confezionati e da forno grazie alle sue caratteristiche “stringenti”, le uova, e con loro gran parte del colesterolo che assumiamo giornalmente, possono essere completamente eliminate in alcuni casi, e in altri validamente sostituite con latte vegetale, acqua, semi di lino,cremortartaro o agar agar. In vendita nei supermercati si trovano già alcuni prodotti privi di latte e uova, ma vi invito a sperimentare la preparazione di torte o biscotti vegani che più vi aggradano. In rete potrete trovare un’infinità di deliziose ricette e divertirvi con altrettante varianti.

In Italia si contano già tra i 6 e gli 8 milioni di vegetariani, più del 10% della popolazione, e il loro aumento è esponenziale in tutto il mondo. A Milano la dieta vegana è già approdata nelle mense scolastiche con delle date prestabilite in cui non verranno serviti prodotti di origine animale. E’ indubbio che una forte presa di coscienza sta aiutando l’uomo a rimediare agli errori commessi fino ad oggi. Scegliere di non cibarsi di altre creature, né tantomeno dei prodotti ricavati dal loro sfruttamento, è un atto dovuto, non solo verso tutti gli esseri imprigionati negli allevamenti, ma anche per la salute della Terra e di conseguenza dell’umanità stessa. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Martina  Barbieri - vedi tutti gli articoli di Martina  Barbieri



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Ricetta del giorno
Broccoli marinati
Immergere i broccoli in acqua salata in modo che possano assorbire bene l’acqua e quindi asciugarli bene.
Schiacciare 4 spicchi d'aglio con lo schiaccia ....
Arredamento Attrezzi Benessere Decorazioni Elettricità Fai da te Famiglia Finanza familiare Grandi elettrodomestici Idraulica Materiali Muratura Piccoli elettrodomestici Riciclo Riscaldamento Salute Tempo libero




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Ricetta del giorno
Asparagi alla milanese
Raschiare i gambi degli asparagi della pellicola esterna, pareggiare le estremità, in modo che risultino tutti della stessa lunghezza, lavarli, legarli ....



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Non è una dieta dimagrante, né una moda del momento. Chi si nutre dei soli prodotti della terra (segue cioè un’alimentazione vegana, eliminando pesce, carne e derivati animali come latte e uova) lo fa solitamente per una scelta etica, quando non salutistica o ecologista. Certo è che l’una non esclude le altre. Sono circa 56 miliardi gli animali uccisi ogni anno per finire sulle nostre tavole. Tra loro ci sono mamme arrabbiate e arrese, padri preoccupati, cuccioli isolati e impauriti. Altrettanti probabilmente sono quelli sfruttati per produrre latte e uova, quelli che non devono morire subito e ai quali spetta una vita di prigionia e stenti nel buio soffocante dei capannoni.

Tutti sono vittime della propria stessa innocenza al cospetto dell’uomo. Un olocausto senza fine se si considera che l’industriale non ha interesse nell’estinzione di una specie ma solo nella sua continua riproduzione. Un sistema produttivo che da vita al più grande disastro ecologico, perpetuo e nascosto, che l’uomo sia mai stato in grado di generare. Sono ormai indiscussi i benefici che si trarrebbero se animali e derivati sparissero dalle nostre tavole. Basti pensare che i soli allevamenti, intensivi o estensivi che siano, producono più inquinamento dell’intero settore dei trasporti e che l’alimentazione onnivora a cui siamo oggi abituati è la prima causa di tumori e malattie dell’apparato digerente.

Siamo quello che mangiamo, e che respiriamo. Lo aveva capito già Pitagora nel V secolo a.C., seguito nei secoli da molti altri illustri personaggi storici. D’altronde quale folle scambierebbe 1 kg di carne e 36 kg di CO2 con 15 kg di cereali, 15mila litri d’acqua e 35 metri quadrati di terreno boschivo? Questo è il costo effettivo, in termini di risorse, di un chilo di carne. Esclusi ovviamente gli ulteriori sprechi di acqua ed energia derivati dalla lavorazione e dal trasporto della stessa. Un disegno che non solo condanna a morte miliardi di animali ogni anno, ma anche i milioni di umani che, in particolare nel sud del mondo, non hanno accesso ai beni primari come appunto acqua e cibo.

Nuovi sapori e valide alternative
Se vi spaventa l’idea di cambiare le vostre abitudini in cucina potrete certamente iniziare utilizzando dei cibi vegetali che possano sostituire carne e derivati senza allontanarvi troppo dai sapori a cui siete stati abituati fino ad oggi. Il seitan ad esempio è un valido sostituto della classica bistecca. Ne esistono di diverse varianti e può sostituire la carne in tutto e per tutto. Dal punto di vista prettamente nutrizionale è l’alimento proteico per eccellenza. E’ infatti composto quasi totalmente da glutine (del grano o del farro) ed è possibile autoprodurlo, anche se la sua lavorazione, un po’ lunga e noiosa, richiede tempo e pazienza.

Potete comunque iniziare a consumarlo acquistandolo già pronto (lo trovate in vendita nei negozi biologici e ultimamente anche nei banchi frigo di grandi catene della GDO). Alla cacciatora, alla griglia, sottoforma di bistecche, polpette, hamburger o ragù, al forno o impanato, il seitan si presta magnificamente ad ogni ricetta della nonna. Provatelo e non ve ne pentirete Un’altra prelibatezza che spicca nell’alimentazione vegana è il tofu, spesso utilizzato come sostituto del formaggio. Derivato della soia, è un altro alimento molto proteico che non manca quasi mai nel frigorifero di un vegano.

Si può utilizzare al naturale come base per creme, polpette, pesti oppure a fettine in diverse varianti per imbottire panini o in aggiunta ai vostri contorni, cotto con le verdure saltate o crudo nelle insalatone. Il sapore è neutro dunque non temete, mettetegli accanto la vostra verdura preferita e il gioco è fatto! Per insaporire primi e zuppe è invece possibile utilizzare il lievito alimentare in scaglie, ricco di vitamine del gruppo B, oppure dei composti tritati di lievito, germe di grano, semi di sesamo e frutta secca come mandorle o anacardi. Non fatevi problemi per la vostra colazione. In vendita, al posto del solito latte vaccino troverete tantissimi sostituti.

Latte di soia, di farro, di avena, di riso, di quinoa, di mandorle, di nocciole, di miglio (con varianti che vanno dal cioccolato alla vaniglia) andranno d’accordissimo col vostro caffè. In ultimo le uova. Dimenticatevi della classica frittata in padella. Sostituite le uova con un composto abbastanza liquido di acqua, sale e farina di ceci, aggiungete il vostro ortaggio preferito (patate, zucchine, cipolle…) e procedete come fossero uova sbattute. Resterete sbalorditi dal risultato, chiedendovi quale malvagia forza vi abbia, fino ad oggi, tenuta nascosta tanta bontà.

Onnipresenti nei prodotti dolciari confezionati e da forno grazie alle sue caratteristiche “stringenti”, le uova, e con loro gran parte del colesterolo che assumiamo giornalmente, possono essere completamente eliminate in alcuni casi, e in altri validamente sostituite con latte vegetale, acqua, semi di lino,cremortartaro o agar agar. In vendita nei supermercati si trovano già alcuni prodotti privi di latte e uova, ma vi invito a sperimentare la preparazione di torte o biscotti vegani che più vi aggradano. In rete potrete trovare un’infinità di deliziose ricette e divertirvi con altrettante varianti.

In Italia si contano già tra i 6 e gli 8 milioni di vegetariani, più del 10% della popolazione, e il loro aumento è esponenziale in tutto il mondo. A Milano la dieta vegana è già approdata nelle mense scolastiche con delle date prestabilite in cui non verranno serviti prodotti di origine animale. E’ indubbio che una forte presa di coscienza sta aiutando l’uomo a rimediare agli errori commessi fino ad oggi. Scegliere di non cibarsi di altre creature, né tantomeno dei prodotti ricavati dal loro sfruttamento, è un atto dovuto, non solo verso tutti gli esseri imprigionati negli allevamenti, ma anche per la salute della Terra e di conseguenza dell’umanità stessa. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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